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Samahin e la festa dei nostri cari defunti

 


Si avvicina Samahin, la festa della fine dell'anno per il calendario celtico. I celti avevano una visione circolare del tempo e non lineare come noi. Le feste erano legate alle stagioni e ai raccolti. La fine di Ottobre segnava l'ultimo raccolto e la preparazione della conservazione degli alimenti che avrebbero utilizzato durante l'inverno.

E' la celebrazione dell'unione, per una notte, dei due mondi, quello sensibile e quello ultraterreno. Il confine è così sottile che, se non abbiamo paura, possiamo vedere i nostri cari che hanno lasciato questo mondo. 
E' la notte delle candele accese, delle riunioni famigliari, dei ricordi sussurrati, delle storie di fantasmi e dei bambini che bussano chiedendo: dolcetto-scherzetto? 
E' la notte della magia, della divinazione. Lasciamo andare il razionale ed immergiamoci nel mondo fantastico delle streghe buone e degli spiriti. Profumiamo la casa con incensi al pautchouli. Sotteriamo una melogrna in giardino come cibo per gli spiriti che passano. Scriviamo ciò che vogliamo lasciare andare dell'anno che passa e bruciamolo al fuoco di una candela. Chiediamo all'Universo ciò che vorremmo per il nuovo anno facendo attenzione alle nostre parole, perchè potrebbe davvero avverarsi, e lasciamo che il tempo faccia il suo corso. Vestiamoci a festa e sorseggiamo del sidro caldo speziato con la cannella. Rimaniamo raccolti e confidiamo a noi stessi chi vogliamo davvero essere.
Buon Samahin a tutti noi.👻👻

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